Numero 08
Tela di ragno
Una delle più conosciute ed affascinanti architetture, visibile in ogni luogo, è la tela del ragno. Ha una duplice funzione perché funge da trappola per le prede, ma anche da abitazione.
Da molto tempo il materiale con cui questi artropodi, presenti sul nostro pianeta da più di 44 milioni di anni, fabbricano la tela viene studiato ed apprezzato per le straordinarie qualità di elasticità, leggerezza e resistenza.
I ragni sintetizzano questo materiale in sette diverse tipologie, attraverso particolari ghiandole, a temperatura ambiente e senza utilizzare reattivi chimici inquinanti.
Gli scienziati hanno particolarmente studiato ed apprezzato la tela DRAGLINE che viene usata per assemblare il cerchio esterno della rete ed i fili che si dipartono a raggiera dal centro. Questo tipo di tela viene utilizzata dal ragno anche per ancorarsi a seguito di una caduta.
Le applicazioni in campo tecnologico possono essere molteplici: dalla costruzione di tendini e legamenti artificiali a giubbotti antiproiettile e corde resistentissime, elastiche e leggere.
Lo studio pubblicato su “Current Biology” è stato effettuato da Thomas Scheibel dell’Università di Monaco di Baviera e Uri Gat della Hebrew University di Gerusalemme, che, con tecniche di ingegneria genetica, sono riusciti ad attivare la generazione spontanea di fotorecettori di ragno, gli organi che sintetizzano il materiale della tela, su cellule ospiti di insetto. La fibra è composta da due proteine ADF-3 e ADF-4 che vengono sintetizzate da una ghiandola posta sull’addome del ragno con un meccanismo che è ad oggi ancora sconosciuto. Gli scienziati hanno utilizzato un sistema di espressione di un baculovirus in cellule d’insetto. La messa a punto di questa tecnica aprirà la strada ad interessanti applicazioni, soprattutto in campo medico. Questo è l’ennesimo esempio di come, studiando e proteggendo la biodiversità, l’Uomo possa trarre vantaggi concreti da applicare alla propria vita.