Missione Indonesia 2006

12-27 Giugno 2006

Operazione di soccorso di Nuova Acropoli alle popolazioni indonesiane
colpite dal terremoto del 27 maggio 2006

È il 27 maggio 2006 quando un terribile sisma del 6° grado della scala Richter accompagnato da una forte eruzione del vulcano Merapi scuote la meravigliosa isola di Giava, in Indonesia.
Saranno più di seimilacinquecento i morti e più di duecentomila i senzatetto, per lo più nella zona di Yogyakarta
Proprio lì, quindici giorni dopo, si recheranno i volontari di Nuova Acropoli in aiuto alle popolazioni con l’attività di soccorso chiamata “Missione Indonesia 2006”.

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Missione Indonesia: i protagonisti

Dopo aver preso contatto con le Autorità locali, Nuova Acropoli ha provveduto all'invio di una squadra di volontari italiani, spagnoli e ungheresi, specializzati nel campo sanitario, ambientale e tecnico-logistico, esperti in questo tipo di soccorso per le esperienze già maturate negli anni passati.
La squadra, guidata dal Direttore internazionale del GEA (Gruppo Ecologia Attiva) e Disaster Manager, Sandro Spagnoli, è composta dal medico ungherese, dott. Istvan Nemeth, dai paramedici spagnoli
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Missione Indonesia: diario dei volontari

«Sono stati giorni intensi e pieni di esperienze. Abbiamo visto i segni della paura sui volti della gente, assistito al triste spettacolo della devastazione. Ci ha pervaso un grande sentimento di impotenza nei riguardi di una popolazione che subisce la condanna dell'abbandono e della fame.»

«A mano a mano che passano i giorni il nostro lavoro continua e va migliorando come se stessimo prendendo il ritmo di questa terra. Stiamo imparando alcune parole in Indonesiano e riusciamo a stabilire una forma di comunicazione: ciao, addio...
Tentare di alleviare il dolore ci fa sentire più vicini a chi soffre.»

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Missione Indonesia: cronaca

La squadra è partita il 13 giugno dall'aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino alla volta dell'Indonesia, facendo diversi scali per un totale di sedici ore di volo. Intanto, presso la sede di NA-L’Aquila è allestita una sala operativa temporanea con la funzione di raccogliere notizie delle condizioni sociali, politiche ed ambientali dell’isola di Giava per trasmettere i dati, via satellite, alla squadra.
Dopo essere giunti a Yogyakarta, i volontari procedono ad un sopralluogo dei villaggi della zona, dove la popolazione è più povera e le tecniche edilizie di peggior qualità.
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Alfabeto dell'anima

Nel gioco quotidiano della vita non è difficile trovarci davanti all’antico confronto fra quello che vorremmo essere e l’altra “faccia” di noi, forse molto meno ambiziosa, che, ai voli pindarici della creatività e dell’entusiasmo, preferisce il già noto, quello che ci sta addosso come un abito e al quale siamo in fondo affezionati; ma che contribuisce a renderci un po’ più infelici, insoddisfatti, come se esistesse un baratro incolmabile tra noi e gli altri, tra noi… e noi stessi.
Potrebbe veramente sembrare il paradosso della nostra esistenza, ma com’è vero che ci si conosce sempre troppo poco! Si impara sin da piccoli a guardare il mondo attorno a noi,
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