Un sottopasso da vivere

 

Un sottopasso da vivere


Progetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropoli

Si adottano monumenti, aree verdi, ma avete mai sentito di qualcuno che abbia adottato un sottopasso ferroviario? Non è certo un posto ambito, tuttavia è di grande interesse sociale, luogo di transito di passeggeri che, frettolosi e distratti, non vedono l’ora di superarlo e raggiungere il binario o l’uscita. Ma chi transita ora nel tunnel di collegamento tra la Stazione Milano Porta Garibaldi e l’uscita su Via Pepe rimane piacevolmente sorpreso, ammirando un ambiente completamente rinnovato: coloratissimi murales decorano le pareti al posto delle fastidiose scritte.

Sono parte del progetto EscoAdIsola. it, realizzato dall’Associazione Nuova Acropoli Lombardia in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana del Gruppo di Ferrovie dello Stato, con il Patrocinio del Comune di Milano ed il Consiglio di Zona 9.
Nuova Acropoli da tre anni è presente anche a Milano, dove ha già realizzato iniziative di grande rilevanza nel campo culturale, sociale
, ambientale e di Protezione Civile. La sua sede meneghina è in Via Pietro Borsieri 41, nel cuore del quartiere Isola/Garibaldi, sul quale insiste appunto l’uscita di Via Pepe.Progetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropoli

Molti dei soci, giovani di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, util
izzano l’uscita della stazione di Porta Garibaldi verso via Pepe e più volte avevano segnalato il suo stato di degrado. Non vedendo la situazione migliorare nel tempo, ci siamo proposti a Ferrovie dello Stato per adottare a titolo di volontariato questo tratto urbano, al fine di renderlo decoroso, vi vo e più sicuro attraverso un coordinamento di iniziative artistiche e culturali tra le realtà associative milanesi.
E’ un progetto innovativo, EscoAdIsola. it, che coniuga sicurezza e decoro urbano ridonando dignità e vivibilità ad un ambiente cittadino prima deturpato ed inospitale.
Prevede varie fasi di realizzazione, per coinvolgere in un crescendo logico soggetti pubblici e privati, affinché l’intervento non sia un episodio isolato, ma possa crescere con il tempo. Nel mese di novembre si è conclusa la prima fase con due fine settimana in cui i giovani vincitori del primo bando hanno realizzato 21 opere. Il concorso aveva come tema “Il viaggio” ed era rivolto a tutti gli artisti in grado di decorare utilizzando una tecnica espressiva a scelta tra writing, graffiti
Progetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropoli, wall painting, murales, stencil e simili.
I passanti hanno potuto per un mese votare il loro artista preferito sul sito www.escoadisola.it ed il punteggio più alto è sta
to raggiunto da Blob che ha conquistato la possibilità di decorare un ampio spazio d’onore a lui riservato.
Nel mese di marzo altri 12 artisti prescelti dalla giuria hanno decorato un’altra parete del tunnel, lunga 55 metri, creando murales sul seguente tema, molto più impegnativo rispetto al primo, “Sei un piccolo Artista della Vita? Sprigiona con la tua arte un po’ di bellezza ed un po’ di bontà intorno a te. Contribuirai così a rendere il mondo migliore”.
Sulla parete di fronte gli allievi del Liceo Artistico di Milano, che sarà stato selezionato a seguito del Bando dedicato alle scuole, ci racconteranno con la loro opera una storia. Il sito www.escoadisola.it aggiorna in tempo reale sull’avanzamento del progetto, che proseguirà con il recupero di tutta l’area fino ad arrivare all’uscita sulla strada quando tra giugno e luglio ad essere coinvolto sarà tutto il quartiere Isola, da cui il progetto ha preso il nome.
Il cuore del progetto, quello che darà una maggiore sicurezza nelle ore serali a chi transita nel sottopasso, è costituito dalle attività di animazione che, con cadenza settimanale, trasformeranno il tunnel in un palcoscenico originale. Nuova Acropoli sta raccogliendo le adesioni di artisti ed associazioni e redigendo un calendario per accendere di luci e suoni lo “Spazio EscoAdIsola”, angolo del sottopasso decorato da Greg (Gregorio Mancino) con l’aiuto di volontari e passanti in una performance fuori concorso.

 

Paola Bafile

 

Progetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropoli

 


INTERVISTA A GREGORIO MANCINO
Realizzata da Manuela Baroni nell’ambito del progetto di riqualificazione del sottopasso e uscita Via Pepe della stazione di Porta Garibaldi

M: Parliamo di questa importante iniziativa che si svolge in
una Progetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropolicittà complessa come Milano. Cosa ne pensi, come ti poni, come mai hai deciso di partecipare?
G: Sono contento che a Milano si faccia questo lavoro perché già in altre città vengono portate avanti simili iniziative: Parigi, New York, Bruxelles e anche qui è giusto che gli artisti abbiano uno spazio riconosciuto dove possano colorare la città.
Questa Milano ha proprio bisogno di essere colorata. Aspettando l’Expo, abbiamo bisogno di cominciare a colorarla perché se la città è colorata la gente è più contenta. Io ho dipinto anche ospedali, case di riposo ed un penitenziario. Penso che l’arte debba aiutare questa società che è molto in difficoltà. Per esempio io, non solo utilizzo gli spazi colorati per rallegrare la gente e i bambini malati, ma utilizzo anche oggetti che vengono buttati, tipo televisori, frigoriferi e faccio opere con queste cose. Quindi questa società ha bisogno dell’artista per trovare il bello. Il problema di una società che non ha più un’anima è che le persone sono attaccate alla televisione e non utilizzano più la loro anima. Noi dobbiamo rilanciare questa cosa e far in modo che le persone tornino a sorridere.

Progetto "Esco ad Isola" - Nuova AcropoliM: Quindi c’è un messaggio importante nella tua arte?
G: Certo. Il messaggio è il colore. Noi abbiamo dei centri colorati all’interno del nostro corpo che si chiamano chakra, sono 7 e il colore rappresenta la vita.
Quindi il nostro messaggio è: portare vita nella vita, cioè dare un valore a questa vita nei luoghi dove anche le persone passano di sfuggita, che può essere qua (sottopassaggio di una metropolitana, di un treno), noi abbiamo un importante messaggio che è quello di dare la gioia, la vita e soprattutto un’anima. Quando qualcosa ha un’anima, la noti perché ti fa stare bene quando gli sei vicino.
Quindi il colore è una di queste cose.

M: e com’è lavorare a Milano rispetto ad altre città?
G: Per conto mio, quando noi italiani siamo all’estero siamo sempre molto apprezzati quindi lavorare a Milano vuol dire portare la propria esperienza nella città che comunque ha bisogno. Il fatto di creare degli spazi nuovi e avere un concetto diverso dell’arte significa che essa non è solo chiusa in galleria ma che i ragazzi hanno chiesto di esprimersi.
E questo è bello perché ci permette di valorizzare il nostro made in Italy che in altre parti del mondo è molto apprezzato. Noi abbiamo una grande fertilità, una grande fantasia e devo dire che in ogni parte in cui sono stato, mi hanno accolto positivamente perché quando portiamo gioia e colore facciamo qualcosa di
positivo.
Voglio dire che questa Milano ha bisogno perché con l’Expo arriverà tutto il mondo a visitarci quindi non facciamo solo cose istituzionali ma facciamo anche cose che servono ai giovani per
dare un senso a questa vita.
Perché noi non dobbiamo criticare, dobbiamo agire con il cuore. Il cuore è molto importante tanto è vero che il cuore è il mio simbolo da vent’anni a questa parte. Il cuore è la parte p
ulsanteProgetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropoli dell’anima. Quindi c’è bisogno del cuore anche in quello che facciamo, il cuore serve nell’amore e in qualsiasi gesto anche semplice e normale.

M: Che differenza c’è tra lavorare su una tela e su uno spazio aperto?
G: Devo dire che non cambia perché quando sei in azione, il colpo di fulmine non decidi dove cade: sei in azione. Un giorno un giornalista mi chiese che cosa avrei salvato se il mio studio avesse preso fuoco, quale opera importante avrei salvato. Io ho guardato bene tutte le opere e poi ho detto “salverò la signora al secondo piano con il gatto che è anziana, ma le opere le rifarò”. Questa è la maniera di pensare che l’opera non è l’oggetto finale ma è solo la partenza. Si cerca sempre di arrivare ad un fine. Ma un fine quale? Quando qualcuno passerà da questo corridoio o leggerà la tua intervista, nel suo cuore vibrerà qualcosa.
Alcune volte sono venute a trovarmi delle persone che hanno visto un mio articolo, un’intervista mia, una ragazza ha fatto una tesi a Brera, un detenuto mi disse in carcere “io le devo molto non perché mi hai insegnato qualcosa ma perché mi hai fatto sentire una persona che ha un possibilità di vivere”. E questo è quello che dobbiamo cercare di trasmettere, quel pezzettino che non è solo dichiarazione ma è nel cuore, vibrazione.
Questo soggetto che è stato fatto, che è un treno con dei fiori e con dei cuori vuol dire che innanzitutto il trasporto non inquina perché è elettrico e c’è questa possibilità di viaggiare. Sono tutti i colori dei chakra: io non uso mai il nero perché il nero
non esiste nei chakra è un colore che ferma l’energia quindi uso sempre colori molto vivaci, arancione, giallo e il rosso che è l’amore, quindi tutti quei colori che mettono gioia. Questo treno vuol dire buon viaggio con tutto il cuore.”

Progetto "Esco ad Isola" - Nuova Acropoli