Idee Globali

Quest’anno che inizia porta con sé un numero sempre maggiore di paradossi. Mentre, da una parte, in tutto il mondo predomina un’ansia di avvicinamento e di unificazione, dall’altra si presentano posizioni sempre più divergenti di questa omologazione cui si anela.
Quali sono i valori che si utilizzano per raggiungere alcune idee globali?
In genere sono princìpi economici che, dietro la pretesa di equiparare la ricchezza in tutte le regioni del globo, sviluppano nell’umanità un’ambizione proprio di ciò che non possiede: la ricchezza è nelle mani di pochi, e la speranza è in mano alla maggioranza.

E non sembra evidente che i pochi - chiaramente esistono eccezioni - vogliano davvero condividere ciò che hanno o creare fonti sicure di prosperità che aiutino a vivere meglio.
Ma la cosa triste è che risulta quasi impossibile riunire gli uomini sotto ideali tanto concreti, ma, allo stesso tempo, così poco affidabili, per creare autentici legami. L’ansia di possedere beni materiali genera solo invidie, risentimenti e scontri. Il contrario di ciò che si cercava.
Simultaneamente a questi sforzi, si aprono due vie divergenti: quella degli estremismi fanatici che ricorrono alla violenza per dimostrare il loro disaccordo con ciò che è stato stabilito, o con ciò che si vuole stabilire; e quella degli idealisti che, in modo personale e quasi anonimo, cercano di alleviare il dolore dell’umanità con azioni positive di solidarietà. Accanto al terrorismo, cresce il volontariato. Accanto al crimine senza ragione, si sviluppa uno spirito di cooperazione e di fraternità. E tanto gli estremisti della morte quanto i difensori della vita si allontanano da una globalizzazione economica che, giorno dopo giorno, appare come utopica, lontana nel tempo e inefficace nei suoi obiettivi.
Senza scartare la necessità di un benessere che possa essere distribuito nei più nascosti angoli del mondo, la Filosofia Tradizionale deve evidenziare che quegli ideali strettamente materialisti non hanno mai reso felici gli esseri umani, né sono riusciti a mantenersi nelle loro basi per molti anni. Ogni ideale che manca di un fondamento morale, presto o tardi si riempie di crepe e crolla. Per quanto si dica il contrario, la gente chiede altre soddisfazioni di natura intima che portino pace al proprio essere interiore.
E che dire di coloro che inquadrano la giustizia a modo loro, facendo della discrepanza di giudizi una bandiera di attitudini selvagge e inumane? Forse il sangue di tanti innocenti sprovveduti risolverà la situazione? Il dolore dei miserabili farà variare i modelli civilizzatori attuali, tracciati in saloni lontani da questa cruda realtà? Crediamo di no.
Invece scommettiamo su quegli altri sforzi di tante e tante persone che, in modo altruista e umile, pongono la loro vita al servizio di coloro che più lo richiedono. A volte le fatiche di quei volontari possono sembrare ridicole gocce d’acqua in mezzo al deserto, però che buon sapore ha un po’ d’acqua - molto poca - quando tutto intorno è secco!
Come filosofi, appoggiamo queste opere, semplici benché piene di buona volontà, che ci parlano di sensibilità di fronte ai problemi, e di intelligenza pratica per alleviarli nella misura in cui si può.
Non sono azioni politiche, né economiche, a volte non sono neanche religiose; sono azioni che nascono dal cuore di coloro che sanno che la Vita - così, con la maiuscola - è l’unica che può unirci a tutti gli esseri vivi, se scopriamo il valore dei sani pensieri e dei sani sentimenti, accanto allo sviluppo materiale. C’è bisogno di sapere, c’è bisogno di educare; c’è bisogno di amare per imparare e per insegnare, per avere e dare, per eliminare le contraddizioni che oggi si accaniscono contro tutti noi.


traduzione di Ercole De Santis