Un mondo migliore è necessario

Ci lasciamo alle spalle un’estate “scottante” non solo a causa delle temperature elevate.
Il gran caldo è stato accusato di aver mietuto in tutta Europa molte vittime tra gli anziani.
I mass media hanno trasmesso, in un macabro crescendo, veri e propri bollettini di guerra. Una guerra persa in partenza perché, nel ricco continente, il nemico è invisibile, non si può toccare né vedere.
Si chiama indifferenza, egoismo, frutti della nostra società opulenta, sorda ai valori umani.
Che cosa può fare un anziano solo, spesso malato, prigioniero di una città rovente e fantasma?
Per godere delle tanto agognate ferie, gli animali si abbandonano per strada ed in vecchi in casa.
Ancora una volta la società del malessere evidenzia i suoi effetti.
Non dobbiamo, però, arrenderci di fronte a tanta aridità d’animo
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Oggi ho visto… un bambino

Dicono che i bambini di oggi siano diversi e si dice allegramente che sembrano adulti in tutte le loro attitudini.
Dicono che adesso i bambini vengono al mondo più “svegli" e che capiscono le cose con più rapidità. Tutti sono contenti se il bambino fa domande “da grandi”, e la perdita, per non dire la mancanza d’ingenuità, si considera come una crescita precoce dell’infanzia attuale.
Per questo, il bambino che oggi ho visto ha richiamato la mia attenzione… Era veramente un bambino, con l'innocenza propria dei suoi pochi anni, con una luce sana e curiosa nello sguardo, con movimenti vivaci ed agili, naturali nel suo corpicino da poco apparso alla vita. L'ho visto camminare mentre frugava con lo sguardo in tutte le direzioni cercando di scoprire il segreto che si nasconde dietro le apparenze.
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Comunicare ai giovani

Informare e formare:
scienza ed arte della comunicazione per l’universo giovani

Nell’era della comunicazione globale, in cui si realizzano processi di interconnessione su scala planetaria, la questione altamente problematica degli effetti dei media sui giovani si ripropone in modo significativamente nuovo. Le straordinarie trasformazioni dell’universo mediale impongono, infatti, una riflessione sulla portata delle conseguenze sui minori, riconducibili alla presenza dei mass e personal media, che superi la tradizionale ma semplicistica contrapposizione tra apocalittici ed integrati.
La necessità è quella di focalizzare l’attenzione della ricerca, così come della riflessione politica e sociale, sia sui contenuti veicolati dai mezzi di comunicazione sia sulle specificità dei linguaggi dei giovani.

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I tredici obelischi della città di Roma (II parte)

L’OBELISCO DI PIAZZA DEL POPOLO
Alto ventiquattro metri e dedicato a Ramsete II, fu trasportato a Roma nell’anno 10 d. C. da Augusto ed eretto nel Circo Massimo, lungo la spina (l’asse longitudinale dell’arena) e dedicato dall’imperatore al Sole.
Ammiano Marcellino, storico dell’epoca, descrive attentamente il trasporto dell’obelisco: fu costruita appositamente una nave a trecento remi che,

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Un infanzia da custodire... bambini da educare per divenire se stessi

Si sono accesi gli interessi, in verità già da qualche anno e da parte delle più autorevoli voci istituzionali e non, sulle fasi evolutive riconosciute, forse, come le più importanti della crescita dell’individuo: l’infanzia e l’adolescenza, intese come le età durante le quali ogni persona forma e delinea se stessa in tutta la sua complessità e unicità...
Dall’infanzia all’adolescenza, l’intero percorso accrescitivo dell’individuo mette in gioco tutte le indefinibili potenzialità in possesso per attivare, nell’età adulta, i misteriosi congegni che definiscono la nostra personalità. Da soli? Alcuni magari sì... ma per tanti altri, la funzione trainante viene assolta indiscutibilmente da quegli “adulti significativi”, primi tra tutti i genitori, senza voler dimenticare insegnanti e gruppi parentali, ai quali ogni bambino guarda quasi a cercare ispirazione ed esempi di vita.
Quando si parla di educazione, soprattutto in ambito scolastico, si è soliti riferirsi al ristretto campo dell’istruzione vera e propria tanto che, con sempre maggiore difficoltà, si riesce a distinguere fattivamente tra “informazione”, o al più formazione, ed “educazione” intesa come libera espressione della complessità della persona.
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